Come si compila una fattura

  • Come si compila una fattura

    Come si compila una fattura

    Un documento fiscale che un soggetto fiscale emette la cessione di beni o prestazione di servizi è denominato fattura. In seguito all’emissione della fattura, dovrà essere pagato il corrispettivo indicato sul documento stesso. Il processo di emissione di una o più fatture è denominato fatturazione.

     

    Come bisogna compilare una fattura?

    Ogni fattura deve essere prodotta in duplice copia: la prima per il cliente, la seconda va conservata per almeno 10 anni.

     

    Nella fattura bisogna sempre indicare i seguenti elementi:

     

    • La denominazione dell’azienda emettitrice (ragione sociale, indirizzo della sede legale, numero di partita IVA, numero di iscrizione al registro delle imprese);
    • La denominazione dell’intestatario della Fattura (ragione sociale, indirizzo della sede legale, numero di partita iva);
    • La data di emissione del documento;
    • Numero progressivo della Fattura, che può anche non azzerarsi ogni anno;
    • La descrizione (anche sommaria) dei beni e servizi ceduti al mittente;
    • L’imponibile unitario di ciascun bene e servizio;
    • L’importo dell’imponibile;
    • Il totale della fattura (ottenuto dal totale dell’imponibile a cui va sommato il totale dell’imposta);
    • Le modalità di pagamento.

     

    Se il materiale viene precedentemente ceduto al cliente tramite DDT (documento di trasporto), bisogna anche indicare i riferimenti di ciascun DDT interessati. L’importante è che la fattura venga redatta entro il 15 del mese successivo quello del DDT.

     

     

    NUMERAZIONE FATTURE

    La numerazione deve essere progressiva ed a fine anno può essere azzerata oppure proseguita.  Inoltre è possibile emettere serie diverse di numerazioni delle fatture (ad esempio, se si hanno più sedi).

     

    NORMATIVA IVA FATTURE

    La legge sull’IVA (D.P.R. 633 del 26/10/1972), stabilisce che la Fattura sia soggetta alla relativa normativa sull’IVA. Infatti, deve essere indicata la relativa aliquota oppure indicata la non imponibilità.

     

    CALCOLO DELL’IVA NELLE FATTURE

    Nella fattura, la base imponibile, è l’importo su cui si calcola e applica l’IVA. Essa comprende il costo delle merci e dei servizi (al netto di eventuali sconti), le spese e gli oneri accessori (come le spese di incasso, le spese di trasporto etc.).

    L’IVA viene calcolata in percentuale al valore dell’imponibile.

    Nel caso in cui in una stessa fattura vengano applicate più aliquote IVA, bisogna specificare l’importo dell’imponibile di ciascuna di esse, oltre a quello del totale dell’IVA.

     

     

    ARROTONDAMENTI FATTURA

    L’imponibile e l’IVA di una fattura, vengono arrotondati alla seconda cifra decimale (al centesimo di euro), così come anche il totale della fattura. Nel caso in cui il terzo decimale sia uguale o superiore a 5, l’arrotondamento va effettuato al centesimo superiore, altrimenti al centesimo inferiore.

     

    Esempio:

    Imponibile: 96,49 euro

    Aliquota IVA: 22%

    IVA: 21,228 euro

    IVA arrotondata: 21,23 euro

     

     

    TIPI DI FATTURA

     

    • Fattura immediata: viene redatta e consegnata al cliente al momento della consegna dei beni, o entro la mezzanotte del giorno stesso. Questa fattura, non è di carattere accompagnatorio, perciò i beni o i servizi possono viaggiare senza alcun altro documento.
    • Fattura differita: è quella fattura che viene emessa in un momento diverso dalla consegna di beni o dall’effettuazione del servizio. Uno dei casi più comune di fatturazione differita è la fatturazione a fine mese di ogni bene consegnato con DDT nell’arco del mese stesso. In questo caso, viene emessa una sola fattura al mese, anche a fronte di numerose consegne a distanza ravvicinata l’una dall’altra. I software gestionali Tecnos, includono le funzioni di fatturazione differita completamente automatiche.
    • Fattura accompagnatoria: si tratta di un documento ibrido, contenente le caratteristiche e gli obblighi di un DDT e di una fattura immediata. La fattura accompagnatoria non va usata per fatturare esclusivamente servizi (in questo caso va emessa la fattura immediata).
    • Fattura di acconto: le fatture devono essere emesse nel momento in cui avviene l’incasso. Una volta percepito un acconto per un lavoro o una fornitura, occorre emettere obbligatoriamente un documento contestualmente all’incasso. Viene quindi utilizzata la fattura di acconto, senza obbligo di specificare in alcun modo il bene o il servizio per cui venga pagato l’acconto.

    Dopo aver emesso la fattura definitiva, dovrà essere scontato l’importo degli acconti, indicandone i riferimenti di ciascuna fattura di acconto scontata da quella definitiva.
    La fattura di acconto può essere utilizzata anche quando viene emessa la fattura accompagnatoria.

    • Fattura proforma: è quel tipo di documento che viene presentato al cliente prima che venga emessa la fattura finale. Essa non ha valenza fiscale e viene utilizzata in modo che il cliente possa visionare il dettaglio dei beni e servizi che gli verranno in seguito fatturati, per evitare eventuali contestazioni.
      Non avendo valenza fiscale, la Fattura proforma può seguire una numerazione a piacere, senza vincolo di progressione; non genera nemmeno alcun tipo di obbligo ai fini IVA e alla determinazione dei ricavi. È consigliato non indicare i dettagli dell’imponibile e differenziarla dalla fattura fiscale, per evitare che venga per errore assimilata a quest’ultima. La Fattura proforma non va utilizzata per ottenere il pagamento di beni già consegnati (in quel caso occorre emettere DDT e in seguito la fattura fiscale entro i termini previsti dalla legge). Qualora riscuotessi il pagamento di servizi, potrei anticipare al cliente una fattura proforma, ed emettere la fattura fiscale contestualmente all’incasso.

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